Bantu cannonau di Sardegna doc Jerzu

8,00

Bantu

cannonau di Sardegna doc Jerzu

cannonau di sardegna jerzu

VITIGNO Uve Cannonau del territorio di Jerzu.

Descrizione

Bantu

cannonau di Sardegna doc Jerzu

cannonau di sardegna jerzu

VITIGNO Uve Cannonau del territorio di Jerzu.

QUALIfICAZIONE  Cannonau di Sardegna Doc Rosso

ASPETTO
Colore rosso rubino con riflessi viola

PROFUMO
Tipico, netto, con percezioni di frutti di sottobosco e macchia mediterranea.

SAPORE
Sapido, armonico, caldo, piacevolmente tannico.
ALCOLICITÀ
13% Vol.

ACCOSTAMENTI
<p>Compagno ideale dei primi piatti di arrosti di carne della migliore tradizione sarda.

CONTIENE SOLFITI

Bantu Cannonau di Sardegna Doc Jerzu

Cannonau of Sardinia Jerzu

VINE Grapes Cannonau of Jerzu territory.

Qualification Cannonau Doc Red

I WAIT
Ruby red color with purple highlights

PERFUME
Typical, net, with hints of wild berries and Mediterranean.

TASTE
Fruity, balanced, warm, pleasantly tannic.
alcohol
13% Vol.

MATCHING
<p> Ideal companion of pasta dishes of roast meat of the best traditional Sardinian.

CONTAINS SULFITES

Cannonau

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Cannonau

Grappolo di Cannonau

Dettagli
Sinonimi Alicante N., Tocai Rosso N., Garnacha Tinta, Granaccia, Grenache, Cannonao, Gamay (ai soli fini della designazione dei vini DO e IGT della Provincia di Perugia)
Paese di origine Bandiera dell'Italia Italia
Colore bacca nera
Bandiera dell'Italia Italia
Regioni di coltivazione Sardegna
Abruzzo
DOC Cannonau di Sardegna
Mandrolisai
IGT Barbagia
Colli del Limbara
Isola dei Nauraghi
Marmilla
Nurra
Ogliastra
Parteolla
Planargia
Provincia di Nuoro
Romangia
Sibiola
Tharros
Trexenta
Valle del Tirso
Valli di Porto Pino
Bandiera della Spagna Spagna
Bandiera della Francia Francia
Ampelografia
Caratteristiche della foglia Media, orbicolare, reniforme, pentalobata o trilobata
Caratteristiche del grappolo Medio, cilindrico o conico
Caratteristiche dell’acino Sferoidali
Degustazione
http://catalogoviti.politicheagricole.it/result.php?codice=051

Il Cannonau (altrimenti detto Cannonao)[1][2]Garnacha in spagnoloGrenache in francese) è il vitigno a bacca nera più diffuso in Sardegna.

La coltivazione di questo vitigno è diffusa in tutta l’isola ma concentrata nelle zone più centrali del territorio.

Fino a poco tempo fa non se ne conosceva con certezza l’origine e la maggior parte degli esperti lo riteneva importato dalla penisola iberica. Tuttavia recenti studi[3] hanno dimostrato la sua endemicità, infatti resti di vinaccioli risalenti a 3200 anni fa sono stati ritrovati in diverse zone dell’isola (ad esempio a Sa Osa – nella valle del Tirso, sulle colline di Sardara – a nord di Cagliari, a Villanovafranca e nel villaggio nuragico Duos Nuraghes di Borore in provincia di Nuoro), tale fatto fa ritenere il Cannonau come il vino più antico del Bacino del Mediterraneo.

Il risultato di analisi già condotte da laboratori spagnoli hanno dimostrato che il Cannonau, che si riteneva “fosse stato importato nel 1400 dalla Spagna, ha in realtà origini autoctone”. (Informazione tratta dal sito del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali).

Sinonimi ammessi in Italia: Alicante N., Tai rosso N., Garnacha Tinta, Granaccia, Grenache, Gamay del Trasimeno o Gamay Perugino[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I recenti ritrovamenti di antichi vinaccioli di Cannonau in vari siti archeologici della Sardegna hanno permesso di riscrivere parte della storia dell’origine della domesticazione della vite in Italia e nel Mediterraneo.

Da ultimo, in occasione degli scavi condotti nel 2002 a Borore nel sito archeologico di Duos Nuraghes, sono stati rinvenuti centinaia di vinaccioli di vite (i semi contenuti in un acino d’uva), antichissimi, carbonizzati dal tempo, databili intorno al 1200 avanti Cristo, 3.200 anni fa. Questa scoperta – che ha portato alla ribalta nazionale il sito di Duos Nuraghes – oltre a dimostrare che le popolazioni nuragiche coltivavano la vite e producevano vino, ha permesso di capire che il “Cannonau sardo, che fino ad oggi si pensava fosse stato importato dalla Spagna, è di una varietà diversa da quella iberica e potrebbe essere viceversa originario della Sardegna,[5][6] ed esportato quindi in Spagna, seguendo l’irradiazione primaria dell’agricoltura, proveniente dalla Mezzaluna fertile.

La teoria storica ufficiale fino alle recenti scoperte sui vinaccioli sardi raccontava che la domesticazione della vite, nata nell’area del Caucaso e della Mesopotamia, venne trasferita progressivamente in Anatolia e in Egitto, da qui nelle isole egee, in Grecia e nel resto dell’Europa, infine grazie ai Fenici arrivò nel Mediterraneo Occidentale e in Sardegna. Oggi, con le recenti scoperte archeologiche, si può affermare con certezza che con l’arrivo dei Fenici, in Sardegna la coltivazione e domesticazione della Vitis vinifera era già conosciuta.[7]

Dalle uve Cannonau si produce prevalentemente il vino DOC Cannonau di Sardegna.

 

Informazioni aggiuntive

Peso 1,300 kg

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